via, giù...clicca VI!!! (detto alla viareggina)
martedì 29 dicembre 2009
lunedì 28 dicembre 2009
Mah...
giovedì 17 dicembre 2009
pinocchio forever
Poco fa, per esempio, mi sono illuminata d'immenso e mi sono sentita percorrere da un fremito di eccitazione nell'apprendere che alle 21,10 su Rai 3 torna il Pinocchio di Comencini. Ebbene, sì. Se cerco di ragionare da "adulta" e dare un giudizio critico del film, mi rendo conto di non essere in grado di farlo. Cioè...per me è bellissimo, ovviamente. Ma non so fino a che punto io sia condizionata dal ricordo, più che mai attuale, delle emozioni che quel "Pinocchio" mi suscitò da bambina (e, di conseguenza, nella successiva dozzina di volte in cui l'ho rivisto). L'unica trasposizione televisiva del capolavoro di Collodi (la più bella favola del mondo) degna di esistere, è quella. Tutto il resto è PROFANAZIONE. Non a caso, qualche settimana fa, nell'apprendere che stava per essere trasmessa una versione nuova di zecca, di cui ricordo solo la presenza di Luciana Littizzetto in veste di Grillo Parlante, mi sono incazzata come una bestia ed ho avuto una sorta di conato. Naturalmente non ho voluto vederla. Pinocchio è Andrea Balestri (ma che fine avrà fatto?), Geppetto è Nino Manfredi, la Fata Turchina è Gina Lollobrigida, il Gatto e la Volpe sono Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. PUNTO.
E le musiche del Pinocchio di Comencini?
Sono l'unico essere al mondo a cui viene da piangere per la commozione quando le sente?
mercoledì 16 dicembre 2009
martedì 15 dicembre 2009
martedì 8 dicembre 2009

venerdì 4 dicembre 2009
premure moleste
arriva armata di buoni propositi e spirito di iniziativa.
Il suo buon umore e l'atteggiamento energico, collaborativo,
oltre a contrastare con la squallida giornata,
alimentano il mio nervosismo.
Per fortuna, non è sempre così.
Anzi. L'amo con tutta me stessa.
Non certo solamente perché è mia sorella.
L'amo come persona, perché è speciale. E in lei trovo conforto.
Inoltre, è l'ultimo componente "sano", insieme a me, di una famiglia disastrata.
L'unica su cui posso contare.
Il periodo in cui stavo per perderla per sempre, non molto tempo fa,
è stato il più buio in assoluto. Ne porto ancora i segni.
Ma oggi, proprio non ci siamo.
Inconsapevole che il suo supporto da esterna è utile più a lei che a me,
si dà troppo da fare.
Questione di coscienza, si potrebbe dire.
Ingenuamente, forse pensa che venendo un pomeriggio e caricandomi una lavatrice,
o portando via qualche indumento da stirare,
possa significativamente incidere sulla mia qualità di vita.
Risulta fastidiosa, poi, quando mi guarda e mi chiede spazientita
"ma CHE c'è?".
Io lo so bene perché mostra tanta insofferenza quando le sembra di cogliere un velo di malinconica rassegnazione o di tristezza sul mio viso.
Lo percepisce come un grido represso di rabbia e di dolore.
Come se le urlassi "Guardami pure. Ti rendi conto, vero? Che vita di merda faccio?
Te, se non altro, hai la tua casa, i tuoi figli, il tuo compagno! Ti sembra giusto?".
In realtà, non grido affatto. Neanche le penso, certe cose. O meglio, ne prendo solo atto.
E senza un'ombra di rancore.
Credo sia lei che le rimprovera a sè stessa.
Dovrei esser sempre sorridente e scanzonata, per non fargliele pesare.
Comunque, oggi mi dà l'ansia.
Al riecheggiare dei suoi passi nell'ingresso e al clic del portone che si chiude,
tiro un sospiro di sollievo.
Mi posso abbandonare alla stanchezza in santa pace.
piccolo quadro psicopatologico
(Dal parrucchiere)
Voce suadente della shampista "Siccome dovrai aspettare un pò...intanto ti facciamo una maschera ristrutturante, ok?"
"No, grazie. Voglio solo una messa in piega. Se devo attendere dieci minuti, sfoglio una rivista. Se mi fate aspettare più a lungo, purtroppo me ne devo andare".
Esempio di stazionarietà (attinente a: ciclico riprensentarsi di atteggiamento abulico e passivo):
Entro nella mia stanza e, nel tentativo di arrivare al pc, inciampo immancabilmente nella stupida valigia semidisfatta che giace nel bel mezzo del pavimento da lunedì scorso. Mentalmente bestemmio e penso "non ha proprio alcun senso che questa valigia continui a stare qui". Infatti, ce la lascio.
Esempio di regressione (attinente a: senso di insicurezza invalidante. In questo caso specifico, trattasi di insicurezza scatenata da tentativi ostinati e involontari, pertanto non facilmente controllabili, di entrare nella testa altrui. Ma è davvero l'insicurezza che determina il bisogno di leggere nella testa altrui, oppure è proprio l'abitudine inveterata, nonché un'innata abilità a farlo che, nei rari casi in cui non centro l'obiettivo, mi genera insicurezza? Nell'esempio riportato, oltre alla regressione sul piano dell'insicurezza, è presente anche un sintomo di stazionarietà per quanto concerne la non ancora acquisita capacità di mentire).
"Sei pregata di dirmi la verità, per favore. Per caso, hai mai curiosato nella mia agendina nera?"
(Solo un attimo di silenzio imbarazzato e colpevole)
"Sì. In effetti l'ho sfogliata...ma non per i motivi che pensi tu".
mercoledì 2 dicembre 2009
sogni infranti

Me la fai vedé la fica?