lunedì 6 aprile 2009

senza età


I capelli biondi mechati sempre in ordine, le palpebre dipinte di un celeste acceso che fa pendant con il colore degli occhi, incredibilmente vivaci e luminosi, l'immancabile rossetto fucsia, l'inconfondibile cadenza milanese simpaticamente snob, incontaminata dall'ultratrentennale permanenza in terra di Toscana. Mi osserva per una manciata di secondi, con sguardo attento e indagatore, prima di erompere, simulando un tono enfaticamente stizzoso, in un "Tu mi fai una rabbia...ma una rabbia! Possibile che non hai un filo di pancia?".

Ho quarantasei anni meno di lei, ma questi son dettagli.

La Tina è il mio mito. Ho deciso di invecchiare come lei. Ma mi guardo bene dal dirglielo. Guai ad usare con disinvoltura certi verbi e aggettivi associandoli alla sua persona. L'anno scorso, a stento si è trattenuta dal mandare a quel paese il prete che, durante la benedizione pasquale in casa sua, ha chiesto a Nostro Signore di vegliare con benevolenza su una sconosciuta '"anziana donna" con cui lei non ha proprio nulla da spartire.

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