martedì 5 gennaio 2010

obiettivo impellente

Raggiungimento della totale autonomia nella gestione di gioie e tristezze.
L'auspicio di amplificare i miei stati di grazia, o estasi, con la condivisione, o fusione con l'altro, può condurmi al risultato opposto, ossia, affievolimento delle pulsioni positive che volevo esternare, qualora il mio entusiasmo non venga compreso (accade nella maggioranza dei casi) e non si verifichi quel raro, quasi miracoloso, fenomeno di profonda empatia tra anime affini che isintivamente si riconoscono l'una nell'altra. Nel peggiore dei casi, ne consegue conversione della gioia originaria in proditoria tristezza indotta dalla mancanza di risposta emotiva da parte di chi mi aspettavo potesse darmela. Altri effetti collaterali: senso di solitudine e di stupidità.
Per contro, l'auspicio di trovare conforto, o sollievo, o appiglio, nell'altrui empatia nei momenti di tristezza, mi porta spesso al contagio dell'altro. Insomma, proprio chi presumevo essere preposto a rasserenarmi, ammutolisce e si adegua ai miei toni malinconici. Risultato: sconfinamento della tristezza nella più bieca disperazione.
Perché rischiare?

6 commenti:

  1. L'empatia ha i suoi rischi. Vederne solo il lato romantico non sempre giova. Fai bene a raffreddare lo sguardo con l'ironia. E ancor meglio a concludere con una domanda. A cui non sappiamo rispondere e che induce a proseguire. Attoniti, si, ma curiosamente in viaggio.

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  2. a volte succede che per processo di osmosi inversa quando l'uno assorbe la tristezza dall'altro, questo dovrebbe divenir allegro. non sarà vero niente?

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  3. Sarà vero a volte, come l'osservazione del fenomeno vita suggerisce. Anche dispensando suoni, umilmente. L'empatia è funzione neurale.
    Talvolta risucchia nel baratro altrui, in questi casi quasi mai con reciproco vantaggio (Crisina docet). E' natura, è dono, va trattata con rispetto e pazienza, come i grossi felini. Se ben usata è strumento per sostenere. Ma davanti al cancello altrui attenti al gatto.
    Un caro saluto ad osservatrici e osservatori di questo blog poco 'osservante'.
    s.

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  4. Maria Rosaria: Soundsetting ha risposto al tuo quesito meglio di quanto avrei potuto fare io...
    e infatti, Soundsetting, evito di commentare i tuoi commenti...perché li banalizzerei, davvero! Non c'è niente che io possa aggiungere senza risultare ridondante...
    Grazie a tutti e due...un bacio.

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  5. Se comprendi che quello che cerchi nell'altro è in te stesso, l'empatia si avvicina alla compassione e la gioia allora ineffabilmente è tua e tuo il dolore.

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  6. Ben detto, Giuseppe! A me, un pò di Tantra farebbe bene! (ho visitato il tuo blog, è interessante). scusa, sdrammatizzo...ma, in realtà, quello che hai detto è proprio l'obiettivo citato nel post... :)
    Grazie per i tuoi interventi. Un abbraccio.

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