giovedì 18 giugno 2009

Il silenzio della mia stanza, ieri sera, era opprimente. Angoscia pura. Così denso che si tagliava a fette. Ho quasi pensato che potesse uccidermi. Cercavo strenuamente "qualcosa" dentro me. Che so. Una luce che scaturisse dall'interno. Un tocco di colore. Una musicalità dell'anima che lo rendesse tollerabile. Anche poetico, magari. Ogni modo artificioso per infrangerlo mi pareva un palliativo inutile. Era la percezione del silenzio ad essere distorta. Il silenzio era lo stesso. Era neutro. Era innocente come sempre.
Alla fine, sconfitta, ho aperto Windows Media Player. E alle prime note mi son sentita meglio.
Si può sapere perché ho indugiato tanto?

2 commenti:

  1. Forse perchè il silenzio assordante è un pò come il mal di denti,prima di prendere un analgesico (in questo caso sonoro) che è efficace ma un pò ingannevole,si vuole vedere prima se passa da solo.

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  2. Sì. Il principio era esattamente quello che tu descrivi. Però sono così "stoica" solo con i malesseri che riguardano l'anima. Mi ostino a volerli superare con la forza di volontà e con l'introspezione .Mentre al primo accenno di mal di testa, m'imbottisco di Aulin o Moment Act... :)
    Ciao Jaenada...

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