lunedì 11 maggio 2009

paradosso

Quando mi capita di svegliarmi all'alba in preda ad un attacco d'ansia, freno di colpo la mia utopistica rincorsa di una felicità che forse non esiste. L'anelito supremo diventa quello ad una sana, riposante, placida, rasserenante, e dolcemente rassegnata...
cronica tristezza!

2 commenti:

  1. Per dirla con Proust "la felicità è un frammento di tempo allo stato puro",tutto ciò che avanza è memoria di quell'esperienza o attesa di una sua replica.

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  2. Già...e ha ragione lui. Ma quello che mi frega, forse, è il micidiale connubio tra una memoria ipersviluppata ed un'ansiosa impazienza che, nei momenti difficili, si tramuta nel timore, a tratti quasi consapevolezza, di poter non avere più occasioni di replica e...poiché è proprio da quei momenti di estasi, così sciaguratamente impressi nella mente, che ho sempre tratto tutte le energie...mi sento mancare il terreno sotto i piedi.

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