sabato 25 aprile 2009

tracce


Non più appagata dall'ordine apparente, ho deciso di conquistarmelo alla fonte. Affrontando con piglio deciso i miei caotici armadi. Ma mi son persa quasi subito. Incapace di riorganizzare la distribuzione del "superfluo", ho realizzato che le mie possibilità di riuscita erano subordinate al sacrificio del superfluo stesso. E ho rinunciato. Anzi, in quel caos mi sono immersa e me ne son saziata.
Ne sono riaffiorati i più disparati oggetti... Indumenti creduti ormai smarriti, dimenticati in qualche albergo sparso per il mondo. Cinture, rossetti, deodoranti, calze, ed altri effetti personali, raccolti alla rinfusa in buste di plastica e borsette di fortuna, indolentemente mai svuotate al ritorno dai numerosi viaggi.
Il tripudio del cartaceo, però, è sconvolgente.
Biglietti di treni, metro, aerei, cinema, teatri...e ancora: ringraziamenti, auguri, esternazioni di affetto, e amore, frasi da me stessa annotate frettolosamente, nel tentativo di fermare le emozioni di un istante. E poi... diari, foto, cartoline... oltre a fiori essiccati e foglie. Si potrebbe obiettare che i ricordi sono indipendenti dalle cose. Sopravvivono indelebili nel cuore. E' il nostro stesso "io" ad esserne permeato. Ma, invece, la fugacità di certi attimi e incontri, fà sì che, se non ci fossero due righe o un qualsiasi oggetto a testimoniarcene il passaggio, tutto si disperderebbe. Quante volte le nostre vite si sono incrociate con quelle di persone che già sapevamo destinate ad uscirne dopo un solo un istante? E' proprio ritrovandone le tracce, che i ricordi emergono ed acquistano un valore e ci arricchiscono. Talvolta, così prostrata, delusa, amareggiata, nel notare intorno a me superficialità, indifferenza, vacuità, se anche solo per un attimo qualcuno mi colpisce e mi conquista, voglio trattenerne qualcosa PER SEMPRE e farlo mio, assorbirne le pulsioni positive, e ritrovare un giorno insieme a lui...

quel frammento di me che ha catturato.

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