lunedì 8 giugno 2009


La pausa vale sempre. Che vuoi che sia una digressione. Poi riprendo la mia nuova strada fatta di morigeratezza verbale e di riflessività. E' che stamani ero giunta alla seguente conclusione (che sinceramente non mi sento di sottacere)...

Che l''importante è ritagliarsi dei piccoli spazi. Me lo dicono tutti. Ricomincia dalle frivolezze. Negli ultimi tempi, in effetti, son davvero troppo poco frivola. Sembro incredibilmente guarita anche dalla sindrome dello shopping compulsivo. Mi faceva sentire scellerata e in colpa, sì, ma che soddisfazione! Vestiti e scarpe erano la mia valvola di sfogo. Adesso sono sobria. Quasi parsimoniosa. Essenziale. Minimalista. Non sono certa che sia un bene. Comunque, a prescindere dall'abbigliamento, ciclicamente decido di iniziare a dedicarmi un pò di tempo. E ogni volta che mi risolvo a farlo, compero prodotti per la manutenzione e il restauro di viso e corpo. Le mensole del bagno sembrano scaffali di profumeria. Se le vedi pensi "guarda questa che fissata!". E invece è un trionfo di apparenza. A parte dentifricio, collutorio, filo interdentale, shampoo, docciaschiuma, deodoranti, rossetto e il mio storico profumo (a cui, nonostante qualche sporadico tentativo di sperimentare nuove essenze, non riesco a rinunciare), di tutta quella roba non uso quasi niente.

Con l'avversione per le vie di mezzo che mi contraddistingue in tutto, però, una volta che decido di fare una cosa, la faccio proprio bene. E stamani ho deciso di prendermi cura di me. Ed anche di farlo in modo regolare. Lo scrub, a quanto pare, è fondamentale per rimuovere le cellule morte e conferire levigatezza alla pelle. Ma se la pelle ce l'hai già levigata di tuo? Dicono che serve sempre. Serve e basta. Prevenire è meglio che curare. Quindi, è da lì che comincio. Segue accurata depilazione (quella è nella norma. i peli non li sopporto proprio). Faccio anche una maschera ai capelli (pratica a me del tutto sconosciuta). E poi crema idratante per il corpo. Maschera rilassante per il viso (ho scoperto, su suggerimento della mia amica, quelle monodose della Nivea. Costano poco e sembrano efficaci). Le mani non vanno certo trascurate. Rivelano la vera età di una donna. Rimasi impressionata quando mia sorella mi raccontò di aver visto la cantante Spagna (oltre dieci anni fa), tutta rifatta. Un viso che sembrava senza età e le mani di una vecchia! No, no. Le mani son fondamentali. Quindi, crema idratante anche per loro. E poi basta lavare i piatti senza guanti. Da oggi si cambia andazzo. Subito dopo, non può mancare l'applicazione dello smalto nuovo a mani e piedi.
Oggi cambio anche deodorante. Ne ho trovato uno troppo figo. Mi allettava, oltre che per l'aroma alla wild rose, già per il colore della bomboletta. Rosa antico. Inoltre, sembra svolgere una funzione strabiliante. Aiuta a contrastare la crescita dei peli ascellari! Quasi quasi, adesso mi fotografo un'ascella depilata e prendo a monitorare la ricrescita a intervalli regolari proprio qua sul blog. Che ne so, una foto a settimana. Mi sembra interessante. E' giunta l'ora di vestirsi. Il lavoro mi obbliga ad esser sempre uguale. E, una volta a casa, son talmente stanca che, monotona, ripiego su un jeans e una maglietta (manco fossi Nino D'Angelo). Ma due mesi fa avevo comprato quel vestitino primaverile svolazzante. Un pò frou-frou come piace a me . Ecco, è arrivato il momento di indossarlo. E le ballerine, che ci stanno proprio bene! (perchè anche in merito alle scarpe non esiste mediazione: o tacchi alti o rasoterra). Mi trucco con cura. Oggi anche l'ombretto color prugna, che non metto da un bel pò di tempo. Certo, sarebbe ora di togliere le calze. Ma sono veramente troppo bianca. Aspetto ancora un pò. Però, basta coi collant. Stamani opto per le scomodissime autoreggenti. Color carne, in micro-rete. Di calze ne ho a bizzeffe. Perchè scelgo proprio queste che il silicone non aderisce più un granché? Vabè, dai. Ormai le ho messe. Prima di uscire le tiro su per bene. Mica rischio di perderle. E' solo una sensazione.

Detto fatto. Sono ancora in banca al degenarare della situazione. Sento la calza destra scivolare un pò alla volta. M'illudo, tuttavia, di arrivare alla macchina appena in tempo. Macché. Mentre mi accingo all'attraversamento sulle strisce, la calza piomba impietosamente in fondo alla caviglia! Fingo una corsetta disinvolta fino alla portiera e sfreccio via ridendo. Subito dopo, però, mi rendo conto. In quanti se ne saranno accorti? Oltre alla banca, è pieno di negozi. Compreso il tabacchino dove vado tanto spesso. Me li immagino tutti lì, stipati alle vetrine a sghignazzare! Ora chi ce l'ha il coraggio di tornare in via Carducci? Mentre guido rivedo la scena cento volte. Arrivo a casa e solo allora mi accorgo di aver fatto tutto il viaggio con le "quattro frecce". Entro e frettolosamente mi sbarazzo dell'etera mise primaverile che adesso più che eterea mi pare da sfigata. Che devo fare...Si vede che non è il momento per essere accattivante. C'è un tempo per ogni cosa. Questo non è tempo di frivolezze. Mi chiedo che tempo sia, però.

Nu jeans e na maglietta e mi metto a cucinare. Forse è tempo di portare la macchina a lavare, ecco. Che mi sarei anche un pò stancata di parcheggiare ogni mattina a cento metri dall'albergo pur di occultarla alla vista dei clienti e dei colleghi di lavoro.

4 commenti:

  1. Che fantasia.Come fai a inventarti tutte queste disavventure? Perchè sono inventate,vero? :)

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  2. Sììììì...e certo! tutta roba di fantasia! c'è da dubitarne?...ehm... :(
    ciao Jae'!

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  3. Ti assicuro che alle volte sembra il blog di una quindicenne!

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  4. Simona: 15 anni, dici? Mah...non so...mi sembrano un pò troppi.

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