sabato 2 maggio 2009

taglio radicale

Ho appena ultimato la snervante opera di raccolta delle foto di famiglia in un mastodontico album da matrimonio.
E lei è onnipresente.
Mi ha accompagnato per tutto l'arco della mia esistenza. Sadica perversione di mia sorella, che si dilettava a "bombarla" con la spazzola (e io, innocente, per anni ho subìto il tormento remissiva), l'ho anche immortalata, in prima elementare, in un autoritratto che fu ritenuto degno di cornice, dimostrando così di ravvisare in lei il mio tratto identificativo. Con me anche il giorno della prima comunione, della cresima, delle nozze. Ovunque. A rendermi sempre uguale. Sempre la stessa. Tenerla in ordine: un'impresa. O troppo lunga, o troppo corta. Troppo "geometrica" o troppo incolta. Ossessione. Marchio. Condanna. Ma anche protezione. Sicurezza. Emblema di monotonia angosciante. Simbolo del mio vecchio io. Già in passato ho timidamente manifestato il proposito di sbarazzarmene...Ma tutti, pronti, a dirmi "No! Te sei così! Perchè cambiare?". E invece, ho deciso di prendere il coraggio a quattro mani: volto pagina. Domani mi libero di te,

FRANGETTA.

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